Putrajaia e Malacca rappresentano una valida alternativa per una gita fuori porta da Kuala Lumpur. Putrajaia è la capitale politica del Paese, Malacca è da sempre il punto d’incontro e scontro di diversi popoli per la sua posizione strategica e proprio per questo è ricca di storia e contaminazioni. Con Musement siamo andati a far un giro, ecco a voi cosa abbiamo visto (qui il tour).

Nuovo giorno, nuovo giro e oggi si parte presto visto il viaggio in macchina di alcune ore che ci aspetta prima di raggiungere Malacca, con me c’è Ganesh, un uomo sulla sessantina e mi farà  da guida. Sarà che Ganesh è una delle divinità  che sta simpatica praticamente a tutti, saranno i suoi profondi occhi scuri o forse i suoi modi affabili ma già mi piace.

Il tempo di partire e mi addormento sul sedile posteriore, come ormai succede ogni volta che salgo su un qualsiasi mezzo di trasporto. Ganesh mi sveglia che stiamo per attraversare il ponte che ci porta a Putrajaya.

Putrajaya: la città “nuova” del governo

In Europa siamo abituati alla storia, alle radici, a vedere il paesaggio intorno a noi raccontarci sempre qualcosa delle civiltà  che furono e abitarono là prima di noi. Forse proprio per questo motivo visitare la città  di Putrajaya è così strano: qui tutto è nuovo, ordinato, le strade tracciate con il righello e per quanto gli edifici cerchino di darsi un tono per differenziarsi gli uni dagli altri, in qualche modo sono uguali.

Questa città è nata nel 2001 con lo scopo di trasferirci tutti gli uffici amministrativi malesi da Kuala Lumpur: non troppo lontano ma abbastanza da smaltire un po’ di caos nella capitale. Oggi, chiunque abbia una pratica da sbrigare si reca qui. Il mio nuovo amico mi spiega che da un lato è positivo perchè in questo modo in un’unica mattina riesci a fare più commissioni insieme, dall’altra venir fin qui implica prendersi una giornata libera dal lavoro.

E’ la prima volta che vedo una città così nuova, una città  costruita con riga e squadra sotto l’estro di architetti che cercano di dare ad ogni edificio un sapore diverso, un carattere differente ma che, in fondo, rimane sempre uguale. Non so spiegarvi, ma è strano vedere che su ogni singola cosa il tempo ha fatto lo stesso corso, forse lo è ancora di più per noi italiani che ci cresciamo tra edifici storici e moderni.

Non mancano luoghi di culto, palazzi per le cerimonie, giardini e senza dubbio qui è tutto meravigliosamente perfetto, forse troppo. La vista della città  dalla piccola collina che la sormonta ne rende ancora più visibile il disegno che c’è sotto, che con il suo lago la divide dalla terra rendendola un’isoletta quasi irreale.

E’ sabato e gli uffici sono chiusi, ci sono poche persone in giro e bar e ristoranti che di solito sono al servizio dei professionisti hanno tutti le tende tirate o le saracinesche abbassate rendendo l’atmosfera ancora più bizzarra.

Se avete modo di passarci fatelo, è una sensazione completamente diversa da quella che avrete nelle altre città  della Malesia, non vi ruberà  più di un paio d’ore ma credo valga la pena.

Malacca: la città dell’armonia

Riprendiamo il cammino alla volta di Malacca, città  dal sapore completamente opposta! La storia che i vecchi edifici ci raccontano è qualcosa di così speciale che una giornata non basterebbe per capirla per davvero.

Da buona città di mare nei tempi che furono è stata molto importante per il commercio e quindi ovvia meta appetibile delle diverse dominazioni che si sono susseguite in Malesia.

Nasce come capitale dell’omonimo sultano, il sultano di Malacca, ma presto vide l’arrivo prima dei portoghesi, poi degli olandesi ed infine degli inglesi. Tra i vari matrimoni di convenienza ci fu anche quello con una principessa cinese, vedendo arrivare così nella cittadine decine di damigelle che si unirono ai locali. Insomma, c’è stato un bel via vai da queste parti ed è proprio questa pacifica contaminazione di culture che ha plasmato la città  oltre che dal punto di vista architettonico, anche culturale.

In Temple Road, rinominata Harmony Road, si ha la massima espressione di questa pace e convinvenza: in un’unica strada la moschea di Kampung Kling, il tempio induista di Sri Poyyatha Vinayagar Moorthi, il tempio taoista di Cheng Hoon Teng e quello buddista di Xiang Lin Si. Sembra quasi di far un viaggio di tutta l’Asia ma concentrato in un’unica piccola strada: il profumo dei diversi incensi, gli abiti differenti, i canti ed i riti. Forse sarà anche per questo che molti dicono che visitare Malacca è un po’ come visitare l’intera Malesia.

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Malacca e Putrajia sono una valida alternativa per una gita fuori porta da Kuala Lumpur, ci siete stati? Vi sono piaciute?