Cuba rappresenta uno dei paesi dell’America Latina con le più ampie prospettive di sviluppo in termini ambientali, sia in riferimento all’utilizzo di energie rinnovabili che per quanto riguarda la gestione dei rifiuti. Grazie alla conformazione e alla posizione geografica, risulta immediato pensare alla potenzialità che Cuba possiede, per esempio nello sfruttamento di fonti energetiche naturali come il Sole.

Come ben si sa, le potenzialità in sé non sono sufficienti, tanto che lo sviluppo sostenibile a Cuba ancora oggi sta subendo un forte rallentamento a causa della mancanza di adeguati finanziamenti economici. Tralasciando la seppur fondamentale argomentazione economica, si auspica che nel futuro prossimo sempre più investitori si avvicinino all’ambizioso, ma non impossibile, obiettivo ambientale di Cuba.

In prima linea sicuramente l’utilizzo dell’energia solare e a seguire quella eolica, potranno contribuire alla vera rivoluzione energetica di Cuba. Attualmente, tra le fonti rinnovabili più in uso nell’isola c’è da citare la biomassa, concentrata per lo più nella canna da zucchero, da cui si estrae e si produce un biocarburante, utilizzato in sostituzione di combustibili fossili, tuttora comunque importati nel paese.

I principali indizi che fanno ben pensare ad un necessario sviluppo sostenibile, dal punto di vista energetico, sono l’aumento esponenziale del turismo e la crisi del principale fornitore di petrolio, il vicino Venezuela.

Per quanto riguarda la gestione dei rifiuti, solo negli ultimi anni più regolarizzata grazie a nuove leggi nazionali in materia, a Cuba possiamo osservare come la strategia del recupero di materiali vada per la maggiore: rottami ferrosi, carta e cartone, alluminio, vetro, plastica, piombo sono tra le principali materie oggetto di riciclo.

Nella maggior parte dei casi, ferro e acciaio recuperati vengono trasformati in nuove strutture metalliche, i metalli non ferrosi destinati a fonderie, la carta utilizzata per sostituire la pasta di cellulosa vergine e i contenitori di vetro vengono semplicemente riutilizzati.

Nel futuro prossimo, per poter incrementare l’impronta sostenibile in materia di riciclo dei rifiuti, per Cuba sarà sicuramente necessario, oltre che incentivare la pratica della raccolta differenziata, ampliare la rete di impianti di selezione: in questo modo, si potrà generare una maggiore quantità di “nuove” materie prime da immettere nel mercato. Attualmente la vendita di questi materiali avviene principalmente a livello locale, così che la vera scommessa resterà la possibilità di poterli esportare al di fuori dall’isola.

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Sarà davvero Cuba a trascinare l’America Latina verso una vera rivoluzione ambientale? Arriveranno nell’isola i tanto sospirati e necessari finanziamenti? Tu cosa ne pensi? Lascia la tua opinione nei commenti qui di seguito!