La Black Water Rafting si occupa dei tour più avventurosi nelle Waitomo Caves in Nuova Zelanda, scopriamo il Black Abyss ed il Black Labyrinth.
Black Abyss Waitomo
costo: 246,00 dollari
livello di difficoltà: alto
voto 5/5
Inizio a raccontarvela dicendovi che è stata una delle esperienze più belle della mia vita, senza ombra di dubbio. Il costo è molto alto ma ne vale davvero la pena (io ho fatto autostop e relocation car per risparmiare abbastanza da potermelo permettere, su qualcosa potrete pur tagliar anche voi, no?).
Arrivati all’ingresso delle Waitomo Caves si fanno le prime prove con corde e moschettoni per imparare a lanciarsi nel vuoto: si, avete capito bene, vi calerete con una corda senza alcun appiglio. Niky mi spiega pazientemente cosa devo fare per ben due volte, abbiate pazienza ma non ho mai fatto nulla del genere e non so nemmeno come si chiuda un’imbragatura o come funzioni un moschettone.
In realtà il principio è semplice: la corda scorre nel moschettone e se è tesa non riesce a scivolare e ci si ferma, se è allentata, invece, scorre e ci permette di muoverci. Proprio per questo motivo, se con una mano controlliamo la presa del moschettone sulla corda, con l’altra portiamo la stessa davanti a noi aiutando lo scivolamento o dietro la schiena per far attrito e fermarci.
Secondo me in una vita passata ero un’alpinista perchè non ho avuto paura per un solo secondo e, al contrario, mi muovevo decisamente in maniera molto fluida per una abituata a tener i piedi per terra!
La grotta è fatta a clessidra: una bocca ampia in cima dove ci caliamo, una parte centrale stretta in cui ci infiliamo e di nuovo una parte larga con tanto di parete su cui possiamo giocare a James Bond saltellando attaccati alla nostra corda verso il basso. Una volta giù Dimmy spegne la mia e la sua torcia ed è proprio in quel momento che vedo i primi timidi vermicelli che brillano poco lontano da dove mi sono appena calata.
Nemmeno il tempo di riprendermi da questa emozione ed ecco che Niky mi aggancia alla zip line, spegne la torcia e mi lancia nel nero cosmico. Avete presente quanto è tutto così nero che sotto il vostro naso muovete dita delle mani e non riuscite a vedere nulla? Ecco.
Ora immaginatevi sentire il vostro corpo sospeso che si scaglia nel vuoto a gran velocità, non vedete nulla se non tante lucine azzurre che brillano sopra la vostra testa. Ecco qui è stata la prima volta che ho pianto. Eliminare un senso così dominante come la vista per focalizzarla su un unico piccolo mistero della natura mentre il vostro corpo viene portato via e non capisce dove.
Conosco chi probabilmente morirebbe a farlo, per me è stato semplicemente incredibile e vi lascio immaginare la mia tristezza quando una volta in fondo mi hanno chiesto di togliere l’imbragatura. La mia natura da alpinista poteva tornar nell’oltre tomba.
Fortuna che Dimmy mi ha messo al volo in mano un bicchiere di latte caldo al cioccolato e una barretta di cereali e caramello che mi sono divorata seduta con le gambe a penzoloni sul bordo del ruscello mentre non riuscivo a staccare gli occhi dal soffitto.
Finito lo spuntino è arrivato il momento dei ciambelloni: sedere nel buco, mani a sorreggerlo, un salto e in un attimo tutto il freddo che avevo dimenticato mi ha schiaffeggiato fortissimo. Sto galleggiando su quel fiumiciattolo, muovendo mani e piedi per abituarmi a quell’acqua gelida.
Cominciamo a scendere tra i canali della grotta le cui pareti sono ricche di fossili, stalactiti, stalagmiti, vermetti e perfino ossa di balena! Tutto è bellissimo e magico. Così, piango un’altra volta.
Arrivati in fondo Niky ci guarda quasi con aria di sfida e ci dice:
“potete uscire di là normalmente, oppure, visto che siete arrivati fino a qui, risalire due cascate e uscire di là, a voi la scelta”. Ovviamente noi gasatissimi come eravamo potevamo forse tirarci indietro, che poi, cosa vuoi che ci voglia a risalire una cascata? Ecco.
Ora prendete l’immagine che vi siete fatti della cascata e buttatela via. La “nostra” cascata era più un tunnel verticale da cui scendeva dell’acqua, tanta acqua. Niky ci indica con le mani dove appoggiare i pieni e dove aggrapparci e così tipo omino dei videogiochi nel tubo, risaliamo verso la cima mentre la cascata se è possibile ci bagna più di quanto già non lo fossimo.
Usciamo che siamo in un bosco, da un’apparente innocua apertura nella roccia e mi chiedo chi è stato il pazzo psicopatico che in giorno ha deciso di infilarsi là dentro ed ha scoperto questo spettacolo sotterraneo.
Black Labyrint Waitomo
costo: 142 dollari
livello di difficoltà: medio
voto 5/5
Premetto che se non avessi fatto il tour da cinque ore probabilmente avrebbe anche questo un cinque ma purtroppo non posso paragonare l’adrenalina provata e l’intensità delle due esperienze. Poi sono gusti, a chi non piace lanciarsi nel vuoto con una corda o volare nel nulla cosmico, sicuramente piacerà di più questa.
Entriamo nella grotta di Waitomo Caves questa volta camminando (con mia grande delusione) e dopo pochi metri con l’acqua già alle ginocchia arriviamo ad un’altra piccola cascata (questa volta ve la state immaginando bene) da cui dobbiamo lanciarci con il ciambellone, all’indietro. Non ho ben chiaro il perchè dovessimo farlo di schiena e suppongo sia solo per darci un minimo di brivido ma chissà: in questi casi, poche domande e molta fiducia.
Una volta in acqua comincia il nostro tour tra le caverne, questa volta molto più basse e strette. Di nuovo è il momento dello spuntino e le ragazze ci mettono in mano un succo di frutta caldo e qualche quadratino di cioccolato.
Una volta che abbiamo tutti i nostri viveri, ci dicono di metterci in fila indiana e tener i piedi di quello dietro, spengono le torce e una davanti, una dietro ci guidano nel nero che più nero non si può, seguendo le anse e le curve fluorescenti sul soffitto create dai vermetti. Qui ho pianto un’altra volta.
Affidarsi ciecamente (nel vero senso della parola) a due sconosciute che ci portano nelle viscere della terra con sedere ammollo in un fiume gelido, seguendo con lo sguardo quelle magiche onde di vita. Un’emozione meravigliosa.
Il nostro tour prosegue tra parti a piedi e altre in ammollo sul gommone fino all’uscita ma non prima di aver salutato un pesciolino che dicono esser sempre lì a dar il benvenuto.
Tra i soldi meglio spesi di sempre ci sono stati i tour alle Waitomo Caves, un’esperienza unica e che ripeterei probabilmente all’infinito. Tu ci sei stato? Com’è andata?
Scrivi un commento