Apartheid e Nelson Mandela

Apartheid in Sudafrica

Dopo secoli di lotte per le ricchezze di uno di quelli che rientra tra i territori più floridi e controversi del continente africano, tra le popolazioni nere e i coloni europei, nel 1948 il partito dei bianchi afrikaners, i coloni di origine olandese, vince le elezioni in Sudafrica e istituisce il regime di sviluppo separato: l’apartheid.

Apartheid: cosa significa

Inizialmente l’apartheid viene proposto come un “rapporto di buon vicinato tra bianchi e neri” per risolvere i rapporti di convivenza fra le varie etnie adottando un atteggiamento più leggero. In realtà si rivelerà una vera e propria espropriazione indebita ai danni del popolo nero. Cinque milioni di bianchi contro venticinque milioni di neri che vengono privati del 90% del territorio, della ricchezza, dell’istruzione e, soprattutto, della libertà.

Tutte le persone sono ufficialmente registrate dal governo e divise in gruppi razziali. Per essere riconosciuti come bianchi bisogna riuscire a dimostrare che entrambi i genitori siano di etnia bianca. Per verificare le informazioni si procede con interrogatori a tappeto che coinvolgono parenti e conoscenti dell’inquisito molte volte davvero estenuanti.

Al minimo dubbio si ricorre ad un “infallibiletest della matita: si appoggia una matita alla radice dei capelli, nel caso in cui la matita non cada a terra, ma venga trattenuta dai ricci, la razza bianca non è pura. In base a questo test, molti bianchi si sono visti classificare come meticci.

Le leggi dell’Apartheid

Per 36 anni i matrimoni misti in Sud Africa vengono proibiti, insieme a qualsiasi relazione intima fra persone di razze diverse. Nella cattedrale di Città del Capo i fedeli neri non possono prendere la comunione prima che l’ultimo bianco abbia lasciato l’altare.

Per controllare qualsiasi movimento, il governo impone ad ogni cittadino “non bianco” di portare con se un libretto di novantadue pagine, il reference book, da esibire a qualunque autorità, pena l’arresto immediato e nessun cittadino “non bianco” può circolare o lavorare liberamente.

Un’altra legge dell’Apartheid vieta alle persone di colore di frequentare spiagge destinate agli europei così come i cinema e vari locali di intrattenimento. Le panchine e le fermate degli autobus hanno i settori separati. Non si può uscire dopo il coprifuoco e solo chi ha il permesso di lavoro può restare nelle città bianche per brevi periodi, ma è vietato acquistare case nei territori proibiti, per impedir ad etnie africane di mettere radici.

E’ consentito ai non bianchi di aprire delle attività commerciali in territori bianchi, ma in caso di reddito eccessivo devono chiudere e rientrare nei bantustan. 

Anche l’istruzione è praticamente vietata ai “non bianchi”: i bambini neri e meticci possono frequentare solo scuole agricole, dove materie come matematica, biologia, storia e fisica sono abolite in quanto considerate inutili per gli indigeni che sono destinati ai soli lavori manuali.

Meravigliosi quartieri misti, come District Six e Sophiatown, oasi rare di democrazia e libertà, in cui era consuetudine unirsi in matrimonio fra razze diverse, vengono rasi al suolo dalle ruspe e circa tre milioni di persone vengono trasferite con la forza in aree destinate alla gente di colore. Milioni di neri vengono ammucchiati in veri e propri ghetti chiamati bantustan o homelands.

Questa ingiustizia politica crea una forte tensione per il Sudafrica, sia all’interno del Paese con scontri e repressioni sia nel panorama politico internazionale che condanna l’apartheid e limita i rapporti economici con il Sudafrica in segno di dissenso.

Apartheid: Nelson Mandela

In questo panorama di grande violenza, emergono personaggi di grande valore morale come Nelson Mandela e Oliver Tambo a dare al popolo nero e al Sudafrica segnali di pace e speranza. Entrambi riceveranno un premio Nobel per la pace, a testimonianza dell’ impegno per la libertà del proprio popolo.

Nelson Mandela pagherà il prezzo più alto per la sua lotta anti-razziale rimanendo per 27 lunghi anni in carcere in condizioni di grande isolamento. Varie personalità del mondo politico internazionale si muovono in suo aiuto chiedendo una grazia al governo sudafricano, ma Mandela si rifiuterà di accettare le proposte di libertà, finché tutte le leggi razziali non saranno abolite e ci sarà eguaglianza tra i diritti umani dei neri e dei bianchi.

Apartheid: la fine

Nel 1992, grazie all’elezione del nuovo presidente del Sudafrica de Klerk, premio Nobel insieme a Mandela, le leggi antirazziali vengono abolite, mettendo fine all’apartheid. Nelson Mandela è finalmente un uomo libero e come ulteriore dimostrazione della sua grandezza, perdona i suoi persecutori chiamandoli con sé a governare il Paese, quando nel 1994 viene eletto presidente del Sudafrica.

E diventa leggenda.

Apartheid: oggi

Nonostante i numerosi passi avanti per un’uguaglianza tra bianchi e neri, ancora siamo purtroppo tristemente lontani. Oggi esiste obbligo di assunzione di un certo numero di persone di colore in ogni azienda, di assegnazione di borse di studio in università ma nonostante questo le manifestazioni per l’uguaglianza sono ancora all’ordine del giorno in Sudafrica.

Nelson Mandela biografia

Nelson Mandela è riconosciuto a livello universale come uno degli uomini simbolo della lotta per i diritti dell’uomo visto il suo impegno nel combattere l’Apartheid.

Nasce il 18 luglio 1918 in Sud Africa a Mveso e già nel 1942 si unisce al movimento anti-apartheid dell’African National Congress guidando per vent’anni una campagna di pace contro le politiche razziste del governo sul suo Paese.

Nel 1993 assieme al presidente F.W. de Klerk viene insignito del premio nobel per la pace per il suo forte e attivo impegno a mettere definitivamente fine all’apartheid in Sud Africa.

Proprio questa campagna di pace gli costa la reclusione per ben ventisei anni fino a quando nel 1994 è eletto presidente del Sud Africa ottenendo il più grande riconoscimento da parte del suo popolo per la lotta all’uguaglianza e alla libertà di pensiero.

Muore all’età di 95 anni il 5 dicembre 2013.

Nelson Mandela: film

Molti sono i film sulla vita e sulla missione di Nelson Mandela e di chi lo circondava per non dimenticare e, al contrario, arrivare a più persone possibili con il suo messaggio di pace e libertà.

Mandela: la lunga strada verso la libertà, è una biografia che ripercorre l’intera vita del leader sudafricano, dall’infanzia fino alla sua elezione a presidente del Sudafrica. Diretto da Justin Chadwick è interpretato da Idris Elba e Naomie Harris.

L’Invincibile, è ispirato dal libro biografico Playing the Enemy: Nelson Mandela and the Game that Made a Nation diretto da Clint Eastwood con Morgan Freeman. Il film pone il fuoco sul ruolo che la vittoria della Coppa del Mondo di Rugby del 1995 da parte del Sudafrica ha avuto sul processo di integrazione a seguito del processo di integrazione alla fine del regime dell’apartheid.

Winnie, racconta la storia d’amore travagliata tra Nelson e la sua ex-moglie, interpretati rispettivamente da Terrence Howard e Jennifer Hudson.

Il colore della libertà, è il racconto autentico di James Gregory e di come la sua vita da guardia carceraria di belle bianca sia cambiata dopo l’incontro in carcere con Nelson Mandela. Bille August interpreta la guardia, mentre Dennis Haysbert è il volto di Nelson Mandela.

Nelson Mandela Day

Il Nelson Mandela Day si festeggia il 18 luglio, il giorno in cui il padre dell’integrazione in Sudafrica è nato nel lontano 1918. Questa ricorrenza è stata istituita nel 2009 dalle Nazioni Unite.

Nelson Mandela frasi

Moltissime sono le citazioni di Nelson Mandela divenute celebri e tra queste ricordiamo:

“Un vincitore è un sognatore che non si è mai arreso.” 
“Non mi giudicate per i miei successi ma per tutte quelle volte che sono caduto e sono riuscito a rialzarmi.” 
“Il perdono libera l’anima, rimuove la paura. È per questo che il perdono è un’arma potente.”
“Quando a un uomo è negato il diritto di vivere la vita in cui crede, questi non ha altra scelta che diventare un fuorilegge.”
“L’istruzione è l’arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo.”

L’apartheid ha segnato moltissimo il popolo sudafricano e ancora oggi si porta le cicatrici di un periodo di grande violenza e discriminazione raziale, fondamentale sapere cosa sia successo per capire il perché di tante cose quando si visita il Sud Africa.