Per arrivare all’isola di Koh Mak in Thailandia si prende una barca veloce da Trat e nel giro di un’oretta si sbarca su uno dei tre porti dell’isola senza ben sapere con quale criterio l’uno piuttosto che un altro.
Koh Mak è piccolina ma c’è praticamente qualsiasi cosa: ristoranti, bar sulla spiaggia, piccoli supermercati, farmacie, lavanderie. Proprio le sue dimensioni ridotte la rendono meno caotica della vicina Koh Chang e più adatta a chi è alla ricerca del relax piuttosto che del divertimento di notti scatenate.
C’è anche una scuola di immersione e diverse agenzie che organizzano tour in barca per andare a fare snorkeling. Purtroppo ero terribilmente indietro con il lavoro e non ho proprio avuto tempo di andar a vedere come siano, quindi non so darvi un feedback in termini di qualità.
Vien da se che, muovendosi con barche ed essendo su un’isola è caldamente sconsigliato l’uso di trolley o farete da fine della coppia russa che ha viaggiato con me: lui con la valigia sopra la testa e l’acqua al ginocchio, lei che trascinava faticosamente l’enorme valigia sulla spiaggia. Nemmeno io sono una grande fan degli zaini ma purtroppo in questo caso non abbiamo scelta!
L’isola è conosciuta per il suo approccio sostenibile ed in effetti i pochi lampioni che illuminano le strade sono ad energia solare e si accendono solamente nel caso in cui qualcuno ci passi sotto ed in più c’è una discarica per il riciclo dei rifiuti. Vero è, però, anche che tutto quello che viene buttato in mare, il mare restituisce e al di fuori dei fazzoletti di spiaggia puliti meticolosamente ogni mattina dallo staff dei diversi resort, rifiuti di ogni tipo sono dispersi sulla sabbia. Ogni volta che vedo uno scempio del genere è un colpo al cuore, come possiamo essere arrivati a distruggere così paradisi del genere? Come possiamo star a guardare?
La mia spiaggia preferita è quella di sul lato nord-ovest dell’isola: lunghissima, bianca e soprattutto pulita con un mare davvero pazzesco davanti! Il mio consiglio è quello di cercare un piccolo bungalow o una stanza qui vicino, così potrete raggiungere la spieggia a piedi. Per quanto l’isola sia piccolina, vuoi le molte salite e discese, vuoi il caldo, non è semplicissimo muoversi se non in scooter o taxi. Anche perchè non è che i taxi pullulino e fermarne uno lungo la strada costa il doppio che prenotarlo in hotel, ma appunto, bisogno organizzarsi in anticipo in questo caso.
Noi, giustamente, eravamo esattamente dal lato opposto al Little Moon resort: posto delizioso con staff gentile, ottima cucina e grande disponibiltà a prezzi mediamente ridotti (alti per la Thailandia, ma bassi se comparati agli standard di Milano).
Davanti alla spiaggia c’è un piccolo scorcio di vegetazione, nulla di particolarmente interessante in termini di pesci da osservare, ma bisogno prestare attenzione ai tantissimi e grandissimi ricci e pesci palle o rischiamo davvero di rovinarci la vacanza per aver messo il piede nel posto sbagliato.
L’isola è ricoperta di foreste di alberi della gomma: li si riconosce per i tagli obbliqui sulla corteccia e la ciotola nera aggangiata al tronco dove questa viene raccolta. Avete presente la Vinavil? Ecco, quello che questi alberi restituiscono è identico, tanto da poterci fare le palline con le mani!
Ma non solo alberi della gomma, anche mimose timide che si richiudono al nostro tocco, orchidee selvatiche, frangipane, palme e decine di piante tropicali contribuisco al paesaggio e al profumo dell’isola di Koh Mak. La notte poi tutto si anima di piccole lucette volanti: ci sono tantissime lucciole e vederle fluttuare tra gli alberi illuminati dalla luna è sicuramente una di quelle esperienze che non dimenticherò facilmente.
La Thailandia ormai è un po’ inflazionata e per quanto sia bellissima e ne valga la pena, volevo passare i pochi giorni a disposizione in un luogo meraviglioso ma tranquillo e così sono sbarcata a Koh Mak. Ci sei stato anche tu?
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