Eccoci qui, siamo a due mesi dalla partenza e cominciamo a fare un po’ il punto, più come promemoria visto che la mia di memoria sta iniziando a fare seriamente acqua e vedremo alla fine cosa sarà cambiato.
Stati visitati
Di cosa puoi far a meno?
Ho imparato che posso far a meno del trucco, delle scarpe e del reggiseno. Il make-up che è sopravvissuto alla razzia da “risparmio di peso” nel mio beauty sono il mascara, una crema colorata con protezione solare e una matita nera.
In realtà c’è un motivo per cui ora sono più tranquilla anche senza trucco. Sono due mesi che uso una specie di Eyeliner trasparente della Evo per rinforzare e allungare le ciglia e cavolo, funziona davvero. Chi mi conosce di persona può veder la differenza nelle foto: non ho mai avuto le ciglia così e ora davvero, un tocco di mascara e via, non mi serve altro. Non so dove si compra, lo produce l’azienda del padre di un’amica, che è lo stesso motivo per cui non so dirvi il prezzo preciso, intorno ai 30,00 euro comunque. (Se vi interessa scrivetemi e vi metto in contatto che è più facile e evitate i supplementi di costo dei negozi andando direttamente al produttore).
Cosa non ti manca?
I tacchi! La bellezza di camminar a piedi nudi (che ovviamente non vale per Nepal e India) mi regala un tale senso di liberà che quando sarà ora di tornar a indossarli ne vedrò delle belle!
Non mi manca la quotidianità: ne costruisco una nuova in continuazione, dura solo un paio di giorni ma secondo me vale! No?
Cosa ti manca?
Mi manca il mare prima su tutto. Suona un po’ clichet e un po’ “non sei mai contenta”, ma non posso far finta di nulla, mi manca lasciar correre lo sguardo lontano senza che questo si debba fermare per forza addosso a un edificio, una chiesa, una montagna, un cartellone pubblicitario.
Mi manca quell’indigestione continua di bellezza nuova anche se sono cosciente che ora come ora probabilmente non saprei gestirla al meglio, manca ancora un po’ perchè il mio corpo sia di nuovo pronto a lasciarsi portare dal vortice del mondo e danzare, danzare felice una volta ancora.
Cosa ho imparato?
Ho imparato a mangiare con le mani, per lo meno, quasi. Il mio amico del Kerala rideva a vedermi infilar il cibo in bocca, ma secondo me non me la cavo così male, ho solo l’aria un po’ posh europea. Non ce la faccio proprio ad usare tutte le dita, secondo me tre sono sufficiente e di queste solo le punte sono davvero necessarie.
Ho anche imparato che è bene chiedere cosa si sta mangiando prima di semplicemente metterlo in bocca. In aereo sono quasi morta per aver mangiato un pezzettino di peperoncino verde: era così piccante ma così piccante che mi sono ritrovata a spalmarmi burro sulla lingua nella speranza di farlo passare.
In compenso mi vergogno di aver imparato così poche parole: di solito mi impegno di più ma cambiando stato ogni due/tre settimane è già difficile ricordar i nomi delle città che visito!
Le tre cose che ricorderai per sempre…
Il tramonto a Thulusdhoo, alle Maldive: è stata la prima volta che mi sono sentita felice in ogni cellula del mio corpo. Camminare verso il sole senza bisogno di niente, senza tempo…
Il palazzo a Sigiriya in Sri Lanka: incredibile come l’uomo abbia potuto realizzare una cosa tanto bella, tanto grande oltretutto senza le tecnologie che abbiamo ora.
La grotta di Devi’s Fall in Nepal: si scende nel cuore della terra e si può godere della bellezza e forza della natura che l’ha scavata. Si sente la forza e la magia di un luogo di culto dove per centinaia di anni gli uomini sono venuti e tutt’ora vengono a rendere omaggio.
Chi è Nicky oggi?
Nicky è una ragazza curiosa quanto il giorno che è partita, anche se un po’ più consapevole dei suoi limiti come donna sola che viaggia perché c’è poco da fare: essere una donna in viaggio implica rinunce, accettare cose che non sono tanto giuste e esser pronta a combattere degli stereotipi alle volte davvero stupidi.
Ogni mese il punto della situazione per tenere una traccia di cosa succede per vedere insieme cosa cambia e cosa invece rimane uguale in un viaggio così lungo e intenso. Pronti?
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