Oggi ci sono io, solo io. Mi stavo quasi dimenticando la bellezza di respirare il profumo della strada, di lasciare gli occhi perdersi senza destinazione e farmi coccolare dal suono della mia Vespa persa nella natura portoghese.
Ho appena salutato un amico e ora ho davanti a me 40km che potrebbero anche raddoppiare, volendo, nessuno ad aspettarmi da nessuna parte, nessun orario solo io e la possibilità di scegliere cosa fare del mio tempo.
Solo un limite, la notte. Non amo guidare senza luce: questi viali alberati sono tanto belli quanto insidiosi con le radici che si fanno spazio sotto l’asfalto creando così potenziali piattaforme di lancio per me e la Niña. Purtroppo il diploma di volo ancora ci manca e quindi meglio andare con cautela e girare il meno possibile dopo il tramonto.
Da Aljezul decido di seguire per la spiaggia di Monte Clerico e poi da lì tornare verso Arrifana, di nuovo fuori da Aljezul e da li piano piano far ritorno a Vila do Bispo.
La strada sale, poi scende, poi curva e infine mi porta alla scogliera che si spacca a metà per far posto al delta di un fiume e a una spiaggia dove bambini si divertono a farsi trascinare dalla corrente aggrappati a salvagenti di diverse forme e dimensioni. Penso a come la piccola Nicky si sarebbe divertita qui, a come una piccola Nicky si divertirebbe qui, se solo un giorno. Un giorno.
Questo posto nuovo ha un magnetismo inspiegabile su di me, mi sento semplicemente bene mentre i miei occhi corrono sulla sabbia dorata fino alle onde quasi qui fossi di casa ma in realtà non ci sono mai stata.
Adoro queste rocce che verticali si impongono alla forza del mare, delle maree, del vento e resistono fiere, sempre più lisce ma sempre fiere. Sono nere come il carbone e il confine é così definito con la spiaggia chiara che non si capisce bene se tutto questo é frutto di un processo naturale o se c’é sotto lo zampino dell’uomo.
Quando ero negli Stati Uniti mi avevano colpito le rocce perché fatte a livelli orizzontali che ricordavano tanto quella torta costituita da centro crepe, qui sono verticali e curiosa mi chiedo cosa faccia la differenza tra l’esser creata per livelli orizzontali o verticali. Lo cercherò online, spero di ricordarmelo.
Il mare crea una sorta di nebbiolina ad ogni onda che si infrange rendendo tutto così meravigliosamente romantico in questo tentativo di stemperare al massimo la differenza cromatica degli elementi.
Le mie labbra sono salate per il mio semplice esser qui e godo di questa esplosione di sensazioni diverse che stanno colpendo il mio corpo da tutti i fronti.
Il sole tra poco scenderà colorando tutto di arancione, devo proseguire con la mia passeggiata prima che venga troppo tardi e non possa godere del paesaggio che mi offre la costa vicentina portoghese.
Rimonto in sella per raggiungere Arrifana in tempo per il tramonto: siamo sulla costa ovest del Portogallo e qui il sole si tuffa nel mare quand’é sera. Mi basta avvicinarmi per rendermi conto che non sono l’unica ad aver avuto questa idea e tra coppie con con champagne alla mano di fanno scattare foto senza fine ed amici già ubriachi avvolti nelle stesse coperte e righe gialle e marroni, decido di andarmene nel secondo in cui il sole finalmente ci saluta ponendo fine a un’altra giornata e dando il benvenuto alla fredda notte.
In effetti forse mi spaventa di più la temperatura gelida della strada dissestata: ad una posso far fronte lasciando un po’ il gas, contro l’altra ben poco posso e qui poco importa basta che sia agosto ed io abbia una giacca antivento felpata, fa freddo.
É la seconda volta che faccio questa strada e mi piace tantissimo: tutta tra i boschi fatta di curve e profumi sempre diversi fino a che vedrò le luci rosse nel cielo delle pale eoliche, li ricomincia la pianura e sono quasi arrivata sulla costa.
Curva dopo curva mi sembra di sentire la risata forte del mio nuovo amico, di vedere la mia amica che sta rientrando a casa con i cani ed io in quel limbo nero passo da una realtà all’altra attraversando la foresta un po’ come cappuccetto rosso, con la differenza che io di rosso oggi ho solo la vespa.
Per ogni pensieri ne nascono altri cento, altri mille. Qui ho raccolto i miei ma se ti va di condividere i tuoi puoi farlo qui sotto. Ti chiedo solo la cortesia di essere sempre e comunque gentile, qualsiasi sia il messaggio che vuoi lasciare.
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