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Shenzen, Cina – Hong Kong
1 grado di separazione
Il viaggio per il Giappone da Hong Kong è lunghissimo ma ormai sono preparata con il mio personale kit di sopravvivenza: astuccio per le lenti a contatto, occhiali da vista, igienizzante per le mani, tappi per le orecchie, calzini puliti e una salviettina umida. Troppe volte mi si sono seccati gli occhi per non aver tolto le lenti a contatto con come troppo spesso piccoli orsetti russatori o personaggi con tic rumorosi hanno disturbato un sonno già abbastanza complicato su questi piccoli sedili
Arrivo speranzosa che qui l’inglese non sia una lingua sconosciuta come in Cina ma mi basta avvicinarmi al banco per comprare la sim card del telefono per scoprire che no, non c’è speranza nemmeno qui e se non c’è in aeroporto figuriamoci fuori.
Arrivo in città con un treno e qui il mio compagno di sedile si offre di accompagnarmi alla metro aiutandomi con le mie enormi valigie visto che andiamo nella stessa direzione. Una vera fortuna perchè proprio lì mi fa vedere come funzionano i biglietti della metro e mi mette sul treno giusto senza che debba preoccuparmi troppo.
Matteo, l’amico di un amico che mi aspetta a Tokyo, è ancora a giocare a calcetto cosí ne approfitto per infilarmi in un caffè a lavorare un po’. Viene a prendermi poco dopo Erika, la sua ragazza, e mi accompagna a casa dove ha preparato un meravigliosa cena e giustamente il sushi. Mi sento cosí in colpa: il sushi assieme ai cetrioli e alle parti strane di animali sono le uniche cose che non mangio e non perché non ne ami il gusto, anche, ma perchè mi vengono proprio i conati di vomito. Anche volendo non potrei fingere e preferisco confessare subito piuttosto che rischiare qualche figura ben piú pietosa.
È proprio a casa loro che ho il primo incontro ravvicinato con il super water. Chi di voi è già stato in Giappone sa di cosa parlo, per gli altri il super water è elettronico e dotato di un getto regolabile per temperatura, intensità e direzione da usare dopo aver fatto quel che abbiamo fa fare prima di rivestirci. Cosa da non sottovalutare nel super water è la tavoletta riscaldata che in queste giornate di gelo benedirò spesso e una funzione “rumore di acqua che scorre” per le signorine che non si vogliono far sentire in bagno.
Sempre da Erika e Matteo provo per la prima volta il futon e é subito amore per questo letto senza struttura: il lenzuolo felpato, la morbidezza del materasso e del piumone… Come faró a farne a meno una volta a casa?
Di solito quando arrivo in una cittá nuova cerco di non farlo mai di notte per non aver una brutta impressione. A Tokyo sono arrivata che era già buio ma la gentilezza delle persone e la tranquillità tutto intorno mi hanno restituito da subito un’immagine meravigliosa. A te che impressione ha fatto il Giappone?
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