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Budugul, Bali – Canggu, Bali
1 grado di separazione
Canggu è una cittadina molto carina a nord di Kuta: stesso mare, stesse onde ma molto meno caos e persone meravigliose.
La mia discesa da Bedugul prosegue abbastanza bene e dopo un’oretta l’aria comincia già a scaldarsi e io a sentirmi un po’ meglio. Bella la montagna, eh, ma ridatemi il mare.
Al mio solito opto per le stradine nelle campagne: ci metto di più ma volete metter il profumo di libertà che si respira sfrecciando tra i campi? Sfrecciando, vabbè, attraversando i campi. C’è poco da scherzare da queste parti: sono tutti completamente pazzi e se in Vietnam o in India mi sentivo fiduciosa nei confronti degli altri guidatori, qui proprio no. Ho rischiato la vita ben due volte sulla strada per Canggu, non sto scherzando.
I campi passando dal verde del maggese, al giallo del grano al blu delle ortensie che qui vendono all’etto al mercato. Da noi compriamo pesche e susine, qui comprano questi grandi fiori celesti recisi e chissà poi cosa ne faranno. Forse le offerte per i mini templi che praticamente tutti hanno in casa.
Alti nel cielo gli aquiloni: anche diverse decine di metri su a portare le preghiere dei balinesi fino alle orecchie degli dei. Sono quella ciliegina sulla torta a chiudere il quadro di un luogo molto vicino alla perfezione.
Arrivo a casa di Vittoria che lei ancora non c’è ma ha lasciato le chiavi per me alla reception perchè io possa farmi una doccia (calda per davvero) e riprendermi un attimo. Ti accorgi della bellezza di una doccia calda solo quando ti manca per diversi giorni di fila ed è questo il caso. Lavo i capelli, spalmo sulla pelle l’olio di cocco comprato tra i campi a Ubud e mi sento come nuova, seppur con il naso sempre gocciolante a ricordarmi di non cantar così presto vittoria.
Benvenuta a Canggu
Vado a far una passeggiata in spiaggia e questa Canggu mi piace davvero, capisco bene perchè la mia nuova amica l’avesse scelta come casa. I locali lungo la spiaggia sono deliziosi e proprio dalla terrazza di uno di questi mi godo un tramonto sorseggiando il primo mohjito dopo una vita.
Sono seduta sul letto quando sento il cancello aprirsi e la sua voce così familiare e straniera insieme chiamarmi da fuori: è stato un attimo e già ci stavamo abbracciando. Questo viaggio “social” mi sta insegnando tante cose prima su tutte come il mio esser una persona “virtuale” faccia in realtà di me una persona. Tante volte si parla di identità diverse dietro la tastiera mentre la mia esperienza mi sta insegnando proprio il contrario: come si possano trovare amici veri prima di incontrarli fisicamente.
Non sono nuova al mondo delle chat, credo la mia prima esperienza risalga al liceo per poi vedermi più attiva una volta arrivata in università. Ancora oggi ho amici che adoro conosciuti in Netlog (ve lo ricordate Netlog?) e per quanto sembri impossibile voglio bene a loro quanto a chi ho incontrato tra i banchi di scuola. Amicizie che non sarebbero mai nate per problemi di distanza, non di affinità. Con Vittoria usciamo a cena a mangiare italiano a Canggu dal suo amico Francesco e poi proviamo ad andar a ballare. Proviamo perchè una volta arrivate in mezzo a tutti questi giovanissimi australiani saltellanti sulle note di musica da rave (tanto per cambiare) ci guardimo e capiamo che c’era ben poco da fare. Qualche ragazzo prova ad attaccare bottone ma da brava vecchia zia lo rimando a pescare tra le sue coetanee.
La mattina dopo super colazione con una ciotola di frutta e cereali dove ci raggiunge Pietro, un altro ninja conosciuto e seguito solo virtualmente. La conversazione di fa subito profonda, quanto adoro incontrare persone così? Bali è bellissima per la sua leggerezza e proprio con uno spirito che volteggia riesci a immergerti più in profondità con la facilità dello scivolare con la slitta sulla neve. Semplicità e intensità insieme, per di più a stomaco pieno!
Passano poche ore che già devo salutare le mia amica appena ritrovata: ho un motorino da consegnare, uno zaino da ritirare, un aereo da prendere e un ultimo amico da salutare. Amico che mi viene a prendere per accompagnarmi in aeroporto con un fiore e una poesia.
Grazie Bali, grazie! Riparto influenzata ma con una serenità e felicità addosso che non si può spiegare. Bello. Solo questo.
Un giro a Kuta fallo, non fosse altro per ricordarti quanto si sta bene nel silenzio della natura e poi scappa a Canggu: vicino, stesso mare, stesse onde ma molto più tranquillo!
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